Assemblea Diocesana Elettiva

Il Consiglio ha il piacere di invitare tutti all’Assemblea Diocesana Elettiva con la quale si rinnoverà il Consiglio stesso, momento di condivisione, di sintesi e di ripartenza del nostro cammino comune!

L’appuntamento è per domenica 21 gennaio dalle ore 9:15 sino al primo pomeriggio.

Si richiede conferma della partecipazione al pranzo possibilmente entro domenica 14 per potersi organizzare, scrivendo una email o comunicandolo ai responsabili di settore. Il costo del pranzo è a offerta libera, contiamo su di voi per riuscire a coprire i costi della giornata.

Chi fosse interessato può anche proporre la propria candidatura come consigliere sempre tramite email.

In vista di questo importante appuntamento della nostra Associazione, si allega il volantino con il programma, la traccia di lavoro assembleare su cui lavoreremo e la lettera di invito.

Si allega anche il volantino per il 25 aprile, giorno in cui ci sarà l’Incontro Nazionale dell’AC con Papa Francesco: chi volesse partecipare può già comunicarcelo.

Vi aspettiamo con entusiasmo!

SFS largo agli studenti

Si è concluso, da ormai una settimana, uno degli eventi cardine del cammino triennale del Movimento Studenti di Azione Cattolica: la Scuola di Formazione per studenti (SFS). Sono ancora vivide negli occhi le immagini di più di 2000 studenti, ma prima ancora giovanissimi, entusiasti, speranzosi e motivati.

Titolo di questa edizione, la prima dopo lo stop per la pandemia, è “Generazione 2030: studenti che cambiano la realtà”.

Tema dell’evento era analizzare, o almeno iniziare a farlo, l’agenda 2030, una serie di obiettivi che le Nazioni Unite ha definito per uno sviluppo sostenibile delle nostre città. Il focus in questi tre giorni(24-26 marzo) a Montesilvano è stato ovviamente coniugare questi obiettivi alla realtà della scuola, propria del movimento studenti.

Dalla Toscana più di 30 partecipanti da varie diocesi della regione (Livorno, Pisa, Firenze, Siena, Fiesole e Grosseto). Il viaggio per raggiungere il luogo dell’evento è stato lungo e, grazie al pullman organizzato dalla delegazione regionale, i ragazzi hanno potuto iniziare a conoscersi e fare gruppo.

Arrivati a destinazione la prima attività è stata una serata di intrattenimento con uno spettacolo del Cantautore Lorenzo Baglioni, che ha saputo mettere in musica alcuni temi importanti quali integrazione e tolleranza in un modo fresco e divertente.

Il secondo giorno ci sono stati due momenti importanti. In primis i laboratori tematici – Officine– del pomeriggio, tra questi Incontro tra culture, Parità di genere, Lotta contro il cambiamento climatico e Lotta alla povertà per citarne alcune. Queste Officine hanno lanciato molti input, risposto ad alcune domande e ne hanno lasciate molte altre. Non domande irrisolvibili ma, come dicono i giovanissimi in prima persona, “sono stimoli da riportare nelle nostre realtà e provare a fare qualcosa”.

Nella mattina eravamo stati a scuola di sviluppo sostenibile. Molto interessanti, in particolare, gli interventi di Silvia Lazzaris, giovane giornalista e divulgatrice scientifica che si interessa di cambiamento climatico e che ha più volte messo l’accento sul fatto che niente è inutile per risolvere la crisi, ognuno di noi può fare la propria parte, e quello di Gabriele Vagnato, famoso content creator sui social Network e comico che, emozionato dalla calorosa accoglienza ricevuta, ha parlato a suo modo di partecipazione attiva: “anche a Catanzaro, con la burocrazia del comune, è possibile far partire il cambiamento”.

Camminando per i corridoi delle strutture che ospitavano l’evento o la sera a cena, il bello era sentire e vedere tanti giovanissimi confrontarsi su quanto ascoltato e vissuto durante la giornata. Tutto in maniera spontanea e senza niente di organizzato.

La domenica, prima delle conclusioni di rito da parte dei due emozionati segretari nazionali, una bellissima sorpresa da parte dell’assistente nazionale Generale di Azione Cattolica Mons. Claudio Giuliodori: un videomessaggio personale di Papa Francesco.

Il Santo Padre ha invitato ogni giovanissimo, ogni studente, a mettere in pratica quello che era lo slogan della SFS: CAMBIARE LA REALTÀ. Farlo grazie all’entusiasmo, alla voglia di fare ma senza dimenticarsi della realtà, per questo continua il Papa, non dimenticatevi dei più grandi, dei Nonni.

Sicuramente un mandato importante ma questi 2000 studenti hanno davvero dimostrato, come diceva Don Milani, figura molto cara al Movimento, che alla scuola e al loro (e nostro) mondo CI TENGONO.

Abbiamo vissuto giorni intensi ma la fatica in queste occasioni passa sempre in secondo piano. Tante domande e riflessioni, ora sta a noi. M. 15 anni

Tante domande mi balzavano in testa ma, come ci hanno detto in un intervento, sono importanti e vanno tenute a cuore. Cercheremo di abitare queste domande e cercare le risposte. C. 16 anni

Camminare insieme per costruire il futuro

Camminare insieme per costruire il futuro

“Camminare insieme per costruire il futuro” è stato il titolo del convegno pastorale appena svoltosi nella nostra diocesi. Anche la nostra associazione fa sua questa sfida per trovare nuove strade in questa realtà complessa ma ricca di Speranza.

Vi aspettiamo pertanto sabato 2 OTTOBRE dalle 16.30 in poi presso la parrocchia di Pescaiola per dare inizio al nuovo anno associativo. Vi aspettiamo.

Buona Adesione

Può servire ancora, oggi, aderire all’Azione cattolica ?

Non è forse una associazione che ha si una storia gloriosa, ma oggi è solo una sopravvivenza, qualcosa che non serve più in parrocchie già tanto organizzate, in una pastorale fitta di appuntamenti e di proposte…ecc?

A ben vedere l’Ac serve ancora. Ma dobbiamo partire dalla nostra vita.

Se l’Ac serve ancora, deve servire a ciascuno di noi che vi aderisce, alla nostra vita. Qual’è il cammino di fede che facciamo ? Quanto la scristianizzazione in atto ha inciso nella nostra esistenza modificando, a volte in modo impercettibile, i criteri, le scelte della nostra vita ? Non abbiamo forse bisogno di essere cristiani per davvero ? Perché, essere cristiani non è facile, e dobbiamo dirci, che la scristianizzazione paradossalmente può convivere con la pratica religiosa.
Chiediamoci ancora : che sensibilità di Chiesa abbiamo ? Quanto siamo in comunione con il Papa, con il suo magistero ? Sentiamo di stare nella Chiesa con una vocazione ? Perché siamo in parrocchia ? Perché ci siamo sempre stati, perché li abbiamo amici cui siamo legati da anni ? Oppure viviamo il nostro essere in parrocchia come risposta ad una chiamata, tanto esigente quanto ‘normale’ : abbiamo incontrato il Signore, la sua Parola che da’ senso alla vita e non possiamo fare a meno di annunciarla.
L’Ac ci aiuta a vivere così. Per questo facciamo un cammino di fede esigente e lo facciamo, stando insieme, aiutandoci, sostenendoci, ma non facendo un gruppo chiuso, vedendo ogni giorno i bisogni che ci sono, e i servizi che l’annuncio richiede. Non fermandoci alla routine pastorale che si ‘limita’ a fare le cose che si sono sempre fatte, ma esprimendo la creatività che è richiesta dalle persone che vivono in quel territorio. E per farlo dobbiamo riunirci, essere associazione e i pastori lungimiranti dovrebbero favorire e sostenere questo nostro essere Ac, non limitandosi ad ‘utilizzarci’ per questo o quel servizio, ma facendoci crescere nella nostra soggettività come ricchezza di tutta la comunità.
Molto dipende da noi. Dal nostro impegno. Aderire, fare associazione, vuol dire fare la strada insieme realizzando, nella normalità della vita di ogni giorno, quella dimensione fraterna che il battesimo rende viva e possibile in noi.

C’è poi un altro motivo che può darci il senso dell’utilità dell’Ac.
La sua ecclesialita. Frutto della sua storia e di tante scelte ripetute nel tempo e testimoniate da tante donne e uomini : ci sentiamo parte viva della chiesa. Della Chiesa di questo tempo, della Chiesa del Concilio, chiamata ad andare alla radice, all’essenziale della fede e aperta al dialogo con il mondo in cui viviamo.
Guardare con questi “occhi di Chiesa”, sentendoci parte viva della Chiesa, pietre vive dell’edificio spirituale ( 1 Pt. 2,5 ) e non ospiti, ne solo collaboratori dei presbiteri, perché quel collaborare è offerto in risposta alla chiamata del Signore. È un servizio che permane anche quando il parroco cambia ed è un servizio che ci fa crescere e sentire in comunione con la ‘grande Chiesa’ in cui sappiamo vive la ‘piccola Chiesa’ che abitiamo.
In una pastorale che negli anni recenti ha finito in molti casi per burocratizzarsi, per offrire calendari e servizi troppo spesso mostrando un volto clericale, avvertiamo il bisogno di nuovo annuncio. È una prospettiva missionaria che si apre negli spazi esistenziali che la secolarizzazione ha aperto nella nostra società; anche per questo c’è bisogno di una associazione di laici che liberamente si mettono insieme …per vivere la fede e per evangelizzare.
L’Ac è risposta vocazionale alla chiamata cristiana, data insieme e nell’apertura alla dimensione missionaria.

A 150 anni dalla sua nascita questa modalità di vivere la chiesa da laici può riscoprire il suo carisma e vivere una nuova stagione. Papa Francesco ha voluto riformulare il carisma dell’AC alla luce dell’Evangelii gaudium (EG) che costituisce «il quadro di riferimento di tutta l’azione apostolica oggi nella Chiesa, una traduzione un poco aggiornata della Evangelii nuntiandi (EN), che resta un documento fondamentale del post-Concilio e indica ancora oggi la via all’azione della Chiesa». La prospettiva che indica papa Francesco è un’AC che riscopra e viva pienamente la sua “identità” e il suo “animo” missionario è senz’altro una presenza necessaria e motivata nella “Chiesa in uscita”, lasciandosi condurre da Dio “al di là di noi stessi” (EG) ed insieme operando con discernimento e pazienza «per porre le basi di un cambiamento vero, efficace». efficace». Aderendo all’associazione diciamo che vogliamo operare in questa direzione, con tutta la generosità e l’impegno possibile.

tratto dal post di Ernesto Rossi