Chi ti credi di essere? 20-25 anni

Mettere in discussione se stessi è, da sempre, una delle cose più difficili.
Spesso le convinzioni, più delle bugie, ci allontanano dalla Verità e ci tengono in ostaggio. Ma quali variabili hanno avuto o continuano ad avere maggior effetto sulla costruzione e sul mantenimento della nostra identità? Quali sono i modelli, giusti o sbagliati, che più influenzano il nostro essere e quanto riusciamo ad utilizzarli a nostro favore?
Attraverso giochi ed attività laboratoriali, facendo della condivisione un vero e proprio valore, proveremo ad addentrarci nel mondo dell’identità personale, cercando di evidenziare chi siamo e, soprattutto, chi crediamo di essere per gli altri, evitando di nascondere le nostre fragilità e i nostri limiti.

Il primo incontro del corso si terrà il 24-25 Novembre a Pergo di Cortona e sarà rivolto esclusivamente ai ragazzi in età compresa tra i 20 ed i 25 anni (le altre fasce di età saranno coinvolte in altri due momenti successivi dell’anno). Il Corso è a numero chiuso per un totale di 35 posti ed ha un costo di 30 euro. E’ obbligatorio prenotarsi via email a centro@arezzogiovani.it entro e non oltre il 17 Novembre e la prenotazione potrà dirsi completata SOLAMENTE a pagamento avvenuto.  Per informazioni rivolgersi anche a don Danilo Costantino.

La Chiesa Bella Del Concilio

 

Domenica 4 Novembre ore 16.00 presso l’oratorio di San Leo si terrà un incontro pubblico con tema “Legami divita buona: laici nella Chiesa e nel mondo a 50 anni dal Concilio Vaticano II”.

Legami di Vita Buona

Domenica 4 Novembre 2012 nei locali della chiesa di San Leo di Arezzo, si terrà un incontro per tutti gli aderenti all’Azione Cattolica di età superiore ai 15 anni, con tema “Legami di Vita Buona: laici nella Chiesa e nel mondo a 50 anni dal Concilio Vaticano II”.

AC… un possibile ponte fra la strada e la Chiesa

L’ACI è presente in tutte le diocesi italiane e non ha propri oratori, ma condivide le scelte delle chiese locali. Vi sono diocesi che storicamente non conoscono la presenza dell’oratorio e vi sono realtà in cui l’oratorio ha una tradizione ed un radicamento consolidati e preziosi; vi sono poi chiese locali dove stanno nascendo esperienze di oratori e coordinamenti diocesani di queste esperienze. Il rapporto con la realtà associativa è molto diverso: a volte è caratterizzato da complementarietà, altre volte conosce l’estraneità dei separati in casa; ci sono esperienze di forte collaborazione e, in altri casi, di antagonismo. Lo accenno soltanto per richiamare l’attenzione sul fatto che esistono modelli diversi di oratorio: un conto è l’oratorio lombardo o milanese e un’altra cosa è l’esperienza dei patronati del Triveneto. Una cosa è l’oratorio salesiano e un’altra cosa ancora sono le forme di oratorio che scaturiscono dall’associazionismo dell’Anspi, ecc… tutti differenziati per motivi storici, geografici e pastorali.

Eppure nella loro diversità una cosa deve risaltare ed essere chiara a chi ha la fortuna di entrare in contatto con la dimensione oratoriale: questi sono espressione di una comunità adulta che desidera trasmettere anche ai ragazzi e ai giovani il tesoro prezioso della fede e del vangelo che ancora oggi la suscita. Sono volto dei tanti soggetti che la compongono, di vocazioni diverse, generazioni diverse, gruppi, associazioni, competenze e disponibilità differenti.

L’Oratorio quindi diviene una modalità, non l’unica certamente, che la comunità cristiana sceglie per annunciare il Vangelo ai ragazzi e per introdurli alla vita cristiana, un “ponte tra la strada e la chiesa”; la presenza di un gruppo dell’ACR o di giovanissimi e giovani di AC è una ricchezza per tutto l’oratorio, e lo è in quanto rappresenta una delle modalità attraverso le quali la comunità cerca di incontrare, di accogliere ed accompagnare tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani.

La presenza dell’Azione Cattolica nella comunità cristiana e nell’Oratorio non si esprime in un patrimonio di “forza lavoro” qualificata da poter utilizzare per i diversi servizi necessari, ma ha il valore di una esperienza associativa che si offre come scuola di santità e come esperienza di corresponsabilità nei confronti della missione della Chiesa, missione scoperta e vissuta come responsabilità propria. L’ACI all’interno dell’oratorio non si configura come  un gruppo di interesse assimilabile a molti altri, ma come realtà che contribuisce a sostanziare il profilo formativo dell’oratorio stesso, profilo orientato alla comunione della Chiesa (prospettiva diocesana e nazionale..), alla responsabilità, in quanto tutti quanti siamo protagonisti della comunità, e all’apostolicità.

È possibile pensare che siano gli stessi ragazzi più motivati, consapevoli o sensibili a vivere nei confronti dei propri coetanei qualche forma di responsabilità e di testimonianza cristiana?

L’ACR all’interno dell’oratorio vuole essere proprio questo: una realtà di ragazzi che si apre ai propri coetanei, che contribuisce a fare dell’oratorio un luogo accogliente e ospitale; la vitalità dei gruppi ACR e la testimonianza dei singoli ragazzi possono rappresentare “l’anima apostolica” dell’oratorio che contribuisce a renderlo, agli occhi di tutti i ragazzi, luogo di una esperienza cristiana aperta, coinvolgente e capace di interpellare anche la loro vita.

Il coinvolgimento e l’attenzione all’intera dimensione e vita dei ragazzi è una delle caratteristiche  che contraddistingue l’ACR; c’è in essa un’attenzione costante alle domande profonde dei ragazzi (siano esse domande di vita e di fede) di modo che i progetti annuali siano costruiti sui ragazzi e a partire dai ragazzi.

Con l’inizio del progetto “ArezzOratori” nella nostra diocesi, i presupposti e le realtà che abbiamo descritto e che sono vissute nel resto dell’Italia, divengono ovviamente parte stessa del progetto che ci riguarda. Nel cammino formativo rivolto ai ragazzi viene infatti tenuto conto dell’esperienza e della qualità della proposta dell’Azione Cattolica in particolare nell’articolazione rivolta ai ragazzi; le guide ed i sussidi che presentano l’itinerario di Iniziazione Cristiana, che corre parallela ed in sintonia con i catechismi della CEI, verranno proposte come base da proporre agli educatori oratoriali e parrocchiali per creare attività interattive per i ragazzi, ma anche per riuscire a far vivere quel senso stesso di comunità e di Chiesa nel percorrere un cammino comune. In questo un forte aiuto viene dalla stessa iniziativa annuale che l’ACR propone ai ragazzi: scoprire una NOVITA’, quella dell’essere protagonisti importanti ed unici della Chiesa, sfruttando l’ambientazione del teatro e dello spettacolo. Uno spettacolo che non è mai uguale, cambia quotidianamente perché sempre nuove persone vengono coinvolte a prenderne parte, ma che ha un unico autore: Dio.

Uno spettacolo ai miei occhi!

Ecco che in questo Ottobre 2012 stiamo per ricominciare le attività dedicate ai nostri ragazzi!! Ma non solo.. questo anno c’è un altro obbiettivo importante che non può assolutamente non essere tenuto in conto e ce lo lascia intuire l’ambientazione scelta per questo anno associativo: scoprire quale meraviglioso spettacolo rappresentiamo! Questo 2012-2013 siamo chiamati a riflettere sull’eredità che ci ha lasciato il Concilio di 50 ani fa; l’importanza cioè della Chiesa e di ogni persona che la compone perché è attraverso la Chiesa e per la Chiesa che il messaggio si rende vivo. Ognuno di noi allora è chiamato a capire LA PROPRIA IMPORTANZA ED IL PROPRIO RUOLO… tanto i ragazzi quanto gli educatori e tutti gli altri che con loro interagiscono. Mai come questo anno siamo chiamati a vivere la crescita corresponsabile e fraterna che l’Azione Cattolica già 140 anni fa rendeva uno dei suoi fondamenti. Riscopriamo la meraviglia di noi stessi, facciamo riscoprire ai nostri ragazzi quando sia speciale e quanto l’Amore di Cristo lo avvolga e quale spettacolo siamo agli occhi di Dio. Che si apra il sipario!!!!!!